Siamo certi di sapere dove si produce esattamente lo zafferano sardo DOP, o l’aceto balsamico di Modena IGP, o ancora il Lardo di Colonnata e il famoso Pecorino? Probabilmente in pochi sapremmo collocare i tantissimi (oltre 260 ormai) prodotti tipici italiani con certificazione DOP, IGP e STG, eppure rappresentano un patrimonio culturale ed economico mica da poco.
La stessa cosa deve aver pensato Carlo Zucca, tecnico ambientale sardo con la passione per gli open data, creatore del progetto DOPmaps, un vero e proprio mapping degli areali di produzione DOP, IGP e non solo. In pratica, grazie ai dati disponibili dei disciplinari di produzione e tramite sistemi GIS e webmaps, Carlo ha ottenuto mappe navigabili in grado di orientare chiunque attraverso le zone di produzione dei prodotti tipici italiani.
Da un lato la mappatura può infatti essere utile a un coltivatore o allevatore (ma anche artigiano) che vuole produrre un determinato bene in modo tale da essere poi certificato e acquistare maggiore competitività sul mercato. Dall’altro diventa anche un ottimo strumento di marketing turistico e territoriale perché permette a turisti e consumatori di conoscere le zone di produzione dei prodotti tipici, promuovendole e tutelandole. E non solo: anche gli stessi territori potrebbero dialogare tra loro per collaborare nella produzione e nella promozione di DOP e IGP, unendo aree con la stessa vocazione produttiva.
Fondamentale, sopratutto in questa fase di start up, la collaborazione (sia “tecnologica/gestionale” che economica) dei soggetti coinvolti nella tutela delle produzioni e nella promozione territoriale, come pubbliche amministrazioni, associazioni di categoria e enti preposti alla pianificazione e al controllo.
Per farvi un’idea, cliccando qui potete vedere un primo prototipo in cui sono state mappate le aree del Medio Campidano, in Sardegna, dove potenzialmente si possono produrre il carciofo spinoso Dop, l’Olio sardo e lo Zafferano di Sardegna Dop.
Articolo dedicato a DopMaps comparso su Greenme.it